
Sex, Dogz & Rock ‘n Roll, l'animazione è un po' grezza, sbozzata. Cambia molto durante tutto il corso del film, evolvendosi a seconda della scena, ma rimane comunque abbastanza grezza.
Sex, Dogz & Rock ‘n Roll, l'animazione è un po' grezza, sbozzata. Cambia molto durante tutto il corso del film, evolvendosi a seconda della scena, ma rimane comunque abbastanza grezza.
Sex Dogz & Rock ‘n Roll: sesso, cani e Rock ‘n Roll. Un bel titolo, azzeccato, per quello che è un trip tra animazione e recitazione in pieno stile rock. Un caleidoscopio di azione, sangue, scene erotiche al limite del fetish, e anche un po’ di trama, quando capita. Ovviamente, ci sono anche i cani, sebbene sembrino più dei cammei necessari a spiegare il titolo che degli elementi della storia.
Si tratta di un film tedesco che ha avuto non troppa risonanza né in patria né qui, oltralpe, ingiustamente aggiungerei. Il lungometraggio è del 2011 e al regista, Marc Fehse, ci sono voluti 9 anni prima di riprendersi e di fare un altro film.
Tra sperimentazioni visive e di stile, la pellicola non dimostra i suoi 11 anni. Il film sembra “sporco” di suo, volutamente vintage e difettato solo in alcune parti, specialmente quelle in cui il sangue raggiunge la telecamera.
I Killerbees sono un gruppo rock che nel tempo libero si dedica alla malavita, sotto la guida attenta del loro Big Boss. Per lui farebbero di tutto, compreso uccidere e rubare chip paramilitari da dei missili.
Ed è proprio questa l’ultima missione, la più disastrosa di tutte, che li porta a girare tutta la città, dalle strade ai bordelli. Specialmente i bordelli, diciamo. D’altro canto cosa c’è di meglio che un locale a luci rossi per sperimentare sesso, droga e Rock ‘n Roll?
Sex Dogz & Rock ‘n Roll, l’animazione è un po’ grezza, sbozzata. Cambia molto durante tutto il corso del film, evolvendosi a seconda della scena, ma rimane comunque abbastanza grezza.
In una lotta all’ultimo chip tra i boss o i wanna-be boss della città, i Killerbees continuano il loro viaggio, cercando di morire per ultimi. O magari non morire affatto.
Il mix di animazione e recitazione può non convincere molto, ma è sicuramente curato nei minimi dettagli. Le scene più “complicate” vengono rese tramite disegni dalle linee abbastanza abbozzate ma perfettamente armonizzate con il genere pulp.
I momenti più tranquilli, invece, sono recitati da attori abbastanza convincenti. Il paradosso, però, è che la maggior parte delle scene “allucinate” sono recitate ed editate in post-produzione! Gli occhi deformati dalla droga, le allucinazioni di un rettiliano, le luci psichedeliche… sono tutte gestite in post-produzione, il che rende ancora più buffo il risultato.
Questo frullato di espressioni visive raggiunge i limiti del cartoonesco grazie anche agli improbabili effetti sonori che ogni tanto spuntano a sottolineare i discorsi dei protagonisti. Protagonisti che sembrano essere usciti dalla Las Vegas anni ‘90: vestiti con dei completi semi-eleganti adornati di vistose fiamme rosse, vanno in giro su un’auto d’epoca con gli stessi stencil.
Sex Dogz & Rock ‘n Roll: la parodia continua di altri film e situazioni. L’eccessiva ripresa dello stile pulp, portata all’esagerazione, crea una comicità intrinseca per tutto il film.
Che Fehse abbia un debole per il comico grottesco si capisce dal suo ultimo film, Sky Shark, ma già in Sex Dogz & Rock ‘n Roll si può tranquillamente intuire. Tra dialoghi al limite dell’idiozia e armi non convenzionali come la vagina-trappola, c’è spazio anche per un po’ di blasfemia gratuita. Il Papa che assume droga è la notizia del giorno, senza un vero contesto apparente.
La trama di per sè non è malaccio, anzi, con il senno di poi risulta anche abbastanza avveniristica vista la crisi dei chip. Le scelte stilistiche di regia sono discutibilissime, specialmente perchè tutta l’ora e mezza di film sembra un continuo esperimento, ma coerenti. La recitazione non è per niente male, regge bene botta a questo stile di film.
Il vero pezzo forte, però, è la parodia. Nel contesto, le battute e le situazioni paradossali riescono a divertire, spuntando così inaspettate. Delle volte si tratta anche di un’ironia abbastanza sottile, una palese satira ai topoi comuni dei film pulp e d’azione. E ovviamente, anche con un leggero retrogusto sociale e politico. Le gag, i riferimenti alla cultura pop, ad altri titoli contemporanei o meno, i rimandi a situazioni più o meno verosimili… questa è la vera anima del film che lo rende godibile fino all’ultima canzone.
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.